Tutti musicisti che desiderano emergere devono necessariamente conoscere le principali case discografiche italiane. Entrare subito una major è difficile, ma c’è un vero e proprio mare di etichette indipendenti che potrebbero aiutarti a promuovere la tua musica e a sfondare. Purtroppo, o per fortuna, il comparto musicale è oggi un business molto importante, che procura introiti consistenti a tutte le realtà che ne fanno parte. Per questo motivo essere un artista significa anche imparare a comprendere come funziona questo business che rimane spesso oscuro alla maggioranza delle persone.

Sono sicuro che se sei agli inizi sarai gasato e spaventato contemporaneamente, come Willy quando ho cambiato città ed è andato a vivere con gli zii a Bel Air. Non ti preoccupare perché è qualcosa di completamente normale. Comprendere come funzionano le case discografiche italiane non è un’impresa per tutti, ma vedrai che con un po’ di attenzione ed esperienza inizierai a vivere business della musica come qualcosa di perfettamente naturale. Anche perché si tratta di un sistema abbastanza logico fino a quando non impone scelte agli artisti.

Cercheremo di fare chiarezza su come funziona una casa discografica, di cosa si occupa, quali sono le major in tutto il mondo e quali possibilità ti offrono invece le etichette indipendenti. Diventare un musicista professionista è difficile quando esplodere la Morte Nera, eppure qualcuno ogni tanto ci riesce.

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Casa discografica, cos’è e come funziona? Differenza dall’etichetta

Nel linguaggio comune, casa o etichetta discografica si alternano in modo casuale, del resto nel parlato si commettono errori di grammatica e di logica, però forse è bene fare subito una distinzione di natura tecnica.

La casa discografica è la società che si occupa di promozione e distribuzione della musica di un artista, ma può essere composta da più etichette. Specialmente se prendiamo in considerazione le major, è impensabile immaginare che queste si dedichino esclusivamente a un solo genere musicale.

Al fine di produrre un’offerta maggiore, molte case discografiche hanno dato vita a piccole etichette specifiche in base al tipo di artisti con cui lavorano. Come vedremo nei paragrafi successivi, più la casa è grossa e importante, più etichette avrà al suo interno. Fatta questa doverosa distinzione tecnica continueremo ad utilizzare i due termini in modo indistinto perché l’abitudine è più forte di qualsiasi regola.

La casa discografica è sostanzialmente il produttore dell’artista. Anche se quest’ultimo non deve per forza essere ingaggiato da un’etichetta in quanto ormai esistono soluzioni alternative per autoprodursi e distribuire la propria musica. Possiamo suddividere le diverse case/etichette discografiche in tre macro categorie:

  1. Major – sono etichette legate a multinazionali e, da sole, detengono la maggior parte del mercato globale.
  2. Indipendenti – sono etichette che auto producono e promuovono da sole i propri prodotti musicali.
  3. Vanity – si tratta di etichette fondate e gestite da un singolo artista allo scopo di avere maggiore libertà dalla casa discografica che effettivamente produce.

Di cosa si occupa un’etichetta discografica italiana?

Essenzialmente un’etichetta discografica in Italia si occupa di stampare e vendere dischi dei suoi artisti. Almeno questa è la definizione canonica. Da quando esiste internet il ruolo delle case discografiche è completamente cambiato, anche se alla fine lo scopo finale è quello di vendere musica di qualità.

Per farlo l’etichetta dovrà affidarsi ad altri professionisti del settore: promotori, esperti di marketing, uffici stampa, distributori musicali, piattaforme di streaming, agenzie di booking e tanti altri. Tra i compiti di una casa discografica rientra anche quello di sostenere le spese per i servizi accennati sopra.

Un tempo l’obiettivo dei giovani musicisti in erba era quello di riuscire a registrare un disco, perché significava essere già parte del circuito di un’etichetta. Oggi invece dar vita al proprio album è solamente la prima fase della propria carriera. Prima le case discografiche pagavano gli studi di registrazione, gli uffici stampa, il distributore e tutti gli altri membri della catena. Oggi sono un po’ più restie a sostenere tutte le spese di un progetto musicale.

Fatti un nome, poi arriva l’etichetta discografica

Le etichette italiane preferiscono lavorare con artisti che hanno già dimostrato di saper suscitare interesse nel pubblico, creandosi un nome auto producendosi. Nella parte finale dell’articolo vedremo anche come riuscire a crearsi un seguito in modo autonomo. Potrebbe sembrare un metodo scorretto, ma gli introiti derivati dalla musica con l’avvento di internet hanno subito un calo. Perciò, anche le case maggiori sono un po’ meno inclini a dare spazio ad artisti sconosciuti: vanno sul sicuro. Ciò nonostante, con un po’ di impegno e di determinazione anche tu potresti trovare un’etichetta capace di credere nel tuo progetto e di aiutarti a crescere.

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Case discografiche italiane: major, indipendenti o autoproduzione? Ecco 5 possibilità

Se sei un artista in cerca di visibilità hai tre strade davanti a te: affidarti a una major, cercare un’etichetta indipendente affine al tuo stile oppure tentare la strada dell’autoproduzione rimanendo in proprio.

L’ordine in cui ti ho indicato queste opportunità non è casuale, sono partito dalla più difficile per arrivare a quella più semplice. È ovvio che se sei uno sconosciuto e non ti sei mai esibito su un palco riuscire a farsi ingaggiare da una major è molto difficile, ma tentare non ti costa nulla, se non il tempo di qualche e-mail. Per accedere all’opzione etichette indipendenti dovrai produrre qualcosa nel loro stile, quindi non mandare e-mail a casaccio ma cerca di trovare qualcosa di adatto a te. L’autoproduzione è la strada più semplice, ma richiede impegno e costanza per poter dare risultati accettabili. Ecco cinque possibilità che potresti tenere in considerazione.

3 Major, 1 Indipendente e 1 piattaforma di distribuzione

Universal Music Italia – ha tre etichette subordinate Island Records, Virgin Records, Polydor. Sicuramente è una delle italiane più affidabili e ti troverai a lavorare con gli stessi produttori di Sfera Ebbasta e Tiziano Ferro.

Sony Music – anche in questo caso dobbiamo segnalare tre differenti etichette, ovvero Epic, Columbia, RCA. In questo caso ti troverai in un parco artisti che include Salmo e Marco Mengoni.

Warner Music Italy – un altro grande nome della musica in Italia. In questo caso sarai in compagnia dei produttori di Achille Lauro e di quelli di Laura Pausini.

Believe – un’etichetta indipendente italiana che negli ultimi anni ha scalato le classifiche grazie ad artisti come Ultimo.

DistroKid – una piattaforma di distribuzione musicale dove gli artisti possono iniziare la loro carriera in modo professionale e senza investire cifre particolarmente elevate. Perché scelgierlo? Un motivo su tutti: con Distrokid gli artisti mantengono il 100% delle royalties. (Cliccando il link sapranno che sei dei nostri e ti faranno un ulteriore sconto del 7% sul piano che preferisci).

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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