Se stai decidendo di allestire il tuo studio di registrazione personale devi assolutamente procurarti delle casse audio attive che ti permettano di lavorare al meglio.

Le casse da studio sono uno strumento fondamentale per chi vuole produrre musica, ma può diventare difficile scegliere quelle più adatte per un entry level.

Anche se hai iniziato da poco a muovere i primi passi nel mondo del mixing e mastering, avrai già capito che ti occorrerà la strumentazione adeguata per ottenere risultati soddisfacenti.

Microfoni, Software, cuffie, scheda audio sono solo alcuni degli strumenti che ti occorreranno per iniziare, tra questi le casse monitor hanno una funzione precisa.

Ovvero quella di mettere a nudo lo spettro sonoro e permettere all’operatore di percepire i difetti del mix con più facilità.

Qualcuno ti potrebbe dire che si può farne a meno per un Home Recording Studio amatoriale e non avrebbe torto al 100%. Ma quando il gioco si farà più serio, non potrai più affidarti alle sole cuffie per valutare la qualità del suono che hai prodotto.

Vuoi sapere perché le casse attive così importanti per un uno studio di registrazione? In questo articolo lo scoprirai… inoltre vedremo insieme quali sono i criteri da tenere a mente quando si acquista un monitor da studio.

Non è ancora abbastanza? Allora partiamo subito con le 3 migliori casse da studio attive per allestire il tuo Home Recording Studio entry level con meno di 200 Euro.

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Adam T7V

ADAM rappresenta l’avanguardia nella progettazione di casse monitor attive da studio da molti anni. Con i suoi monitor più grandi – e molto più costosi – ha conquistato strutture di alto livello, tra cui i famosissimi Abbey Road Studios.

Dal punto di vista concettuale, il T7V è simile ai più costosi diffusori ADAM, in quanto utilizza un tweeter a nastro accelerato da 1,9 pollici. Questo tweeter incorpora la tecnologia “trickle-down” delle gamme più costose e gestisce gli alti fino a ben 25kHz.

Mentre il woofer da sette pollici offre un’estensione dei bassi fino a 39Hz

Tecniche stereofoniche di microfonaggio per registrare

Ti interessa Adam T7V?

KRK Rokit RP5 G4

KRK non è estranea al mondo degli studi di registrazione. Non è raro vedere la serie G3 di monitor da studio sia negli studi domestici che in quelli professionali.

Con il nuovo KRK Rokit 5 G4, l’azienda si è spinta ancora una volta oltre i confini di ciò che può offrire, mantenendo la propria gamma di monitor a prezzi accessibili.
Il Rokit G4 ha bilanciato le frequenze per un paesaggio sonoro molto migliore rispetto al modello precedente. Gli alti si sentono meno pronunciati e si collocano più comodamente con le frequenze medio-alte.

L’incisività dei bassi ha reso la gamma Rokit una scelta privilegiata anche per gli studi dei DJ. La porta per i bassi ridisegnata nella parte anteriore ha contribuito a ripulire la gamma bassa. A meno che non abbiate bisogno di bassi martellanti, non dovrete aggiungere un subwoofer alla vostra configurazione.

Tecniche stereofoniche di microfonaggio per registrare

Ti interessa KRK Rokit RPS G4?

Yamaha HS 5

La cassa da studio Yamaha HS5 si adatta anche alle sale di controllo più anguste. I filtri Room Control, che forniscono un taglio di 2 o 4 dB al di sotto dei 500 Hz quando vengono attivati, compensano gli effetti di confine dei diffusori.

Altrimenti confonderebbero la risposta alle basse frequenze quando il monitor è posizionato vicino a una parete.

Un filtro High Trim complementare potenzia o taglia la risposta dell’HS5 di 2 dB al di sopra dei 2 kHz.

Il woofer da 5″ e il tweeter a cupola da 1″ dell’HS5 sono bi-amplificati con una potenza sufficiente a rendere decisamente rumorosa una coppia stereo. (Tradotto: Queste casse spingono!)

I connettori XLR e TRS bilanciati forniscono un ingresso alternativo; quest’ultimo può accettare segnali sbilanciati. Sarebbe stato bello se il connettore XLR fosse stato agganciato, ma questo è chiedere la luna in un monitor con un prezzo così basso.

Tecniche stereofoniche di microfonaggio per registrare

Ti interessa Yamaha HS 5?

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Come scegliere una cassa monitor da studio

Prima di capire come scegliere una cassa da studio per allestire un impianto da home recording è giusto capire quale tipo di cassa scegliere.

Gli altoparlanti monitor da studio si dividono in tre principali categorie:

  • Main Monitor: Si utilizzano principalmente in grandi studi professionali, essendo molto grandi, pesanti, ma performanti.

  • Midfield: Come si può intuire dal nome, sono delle casse intermedie che si ascoltano a pochi metri di distanza.

  • Nearfiled: Sono degli altoparlanti dall’ascolto ravvicinato, infatti sono adatti per l’home recording.

Nella nostra selezione ci siamo concentrati su altoparlanti nearfield, che risultano più adatte a spazi stretti e a budget più contenuti. Se sei un entry level infatti non avrebbe senso spendere grossi capitali per strumenti professionali.

Dimensione degli altoparlanti

Le dimensioni contano, quando si parla di casse da studio. Sarebbe tuttavia sbagliato pensare che più una cassa è grande e più è performante.

In questo mondo infatti ciò che conta è l’equilibrio, per questo motivo le dimensioni degli altoparlanti devono essere proporzionate alla stanza in cui si trovano.

Scegliere un cono più grande infatti significa sì più basse frequenza disponibili, ma anche più problemi a cui far fronte. Nel caso degli home studio per esempio non ha assolutamente avere monitor enormi, soprattutto se la stanza non è trattata acusticamente.

Nella pratica questa scelta si tradurrebbe come emissione di basse fuori controllo, che generano non pochi problemi in fase d’ascolto.

Monitor Attivi e Passivi

La differenza sostanziale tra monitor attivi e passivi è che:

  • Gli altoparlanti attivi hanno un amplificatore interno;

  • Gli altoparlanti passivi hanno bisogno di essere collegati a un ampli esterno.

Di solito negli studi di registrazione si utilizzano degli altoparlanti di tipo attivo, perché sono comodi e ottimizzati in modo da ottenere una miglior risposta in frequenza.

Per questo motivo la maggior parte delle casse da studio, sia nearfield che midfield, sono attive. Tant’è che ultimamente non si usa neanche più specificarlo nelle indicazioni del prodotto.

Solitamente le casse di tipo attivo sono armate con l’amplificatore più adatto al modello. È una scelta che i produttori fanno per avere la migliore esperienza acustica possibile.

Woofer e Tweeter

Abbiamo parlato molto di Woofer e Tweeeter nelle descrizioni dei modelli di casse monitor che vi abbiamo presentato, ma cosa sono?

Woofer e tweeter sono la parte finale del percorso di traduzione da segnale elettrico proveniente dalla scheda audio a onda sonora in uscita dalla cassa.

Ne esistono di diverse forme, dimensioni e materiali. Sono specifiche tecniche per cui servirebbe un intero manuale per spiegarle.

Ma non scoraggiamoci… vediamo almeno quali sono almeno le caratteristiche principali a cui fare attenzione.

Le caratteristiche dei woofer determinano la frequenza più bassa che il monitor è in grado di riprodurre, oltre che altre specifiche.

Parallelamente il tweeter determina la frequenza più alta riproducibile dall’altoparlante.

Le frequenze emesse dalle membrane arrivano all’orecchio unano, il quale può sentire solo le variazioni che rimangono tra i 20 Hz e i 20 KHz.

Considerando questo si ha un range abbastanza largo per capire quale altoparlante sia più performante, magari tramite un confronto. Tieni sempre a mente che stiamo parlando di casse monitor entry level, quindi sarà molto difficile trovare qualcosa che superi questi parametri. Solitamente infatti gli altoparlanti nearfield non superano i 40KHz.

Speriamo che questo articolo ti sia stato utile e che grazie a quanto hai scoperto sulle Schede Audio e sul loro funzionamento ora potrai far decollare la tua musica.

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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