Nell’epoca delle DAWs siamo diventati tutti un po’ pigri, ormai deleghiamo un bel po’ di lavoro noioso a Cubase, Ableton ecc. 

Per mixare una canzone l’elemento fondamentale è sempre lo stesso: il nostro orecchio! 

Oggi daremo un’occhiata ad alcuni trucchi che possono aiutarci nell’aggiustare i tempi della nostra traccia. Benvenuti in un altro episodio della nostra guida megagalattica su come mixare una canzone, vi serve un ripasso? Ecco gli altri episodi:

Diffida di chi ti dice che c’è IL MODO giusto di mixare un canzone

Te lo dico subito, non c’è.

Potrai leggere manuali, guardarti video-tutorial, ma alla fine molto si basa sull’ascolto, ovvero sulla percezione e, sorpresa delle sorprese, la percezione ha un elemento soggettivo da cui non si può scappare.

Forse la band per cui starai mixando un pezzo ti dirà che non riconosce più la propria musica e allora dovrai riconsiderare il tuo editing musicale, alleggerirlo un po’, perché hai avuto la mano troppo pesante.

Ma può anche accadere che tu riesca a mettere in evidenza una parte vocale nascosta dagli altri strumenti o passata inosservata in fase di registrazione.

In questo secondo caso avrai comunque fatto una modifica sostanziale, ma se suonerà bene sarà un esempio di buon mixaggio.

C’è ancora bisogno dell’orecchio umano per mixare una canzone?

Mixare una canzone sembra sempre più una questione digitale. Una DAW, tra funzioni base e plugin, ti offre grosso modo tutto quello che serve per mixare.

Il problema?

La DAW non è un essere umano, se ti affiderai troppo alla sua griglia per il timing, o alla correzione e compressione automatica delle tracce, il rischio sarà quello di produrre un mix “robotico”, artificiale. A livello ritmico magari è perfetto, ma per l’orecchio qualcosa non va.

Per questo è sempre importante non delegare troppo lavoro alla DAW.

Il timing

Di che parliamo? 

Mixare una canzone multitraccia qualsiasi su cui andrai a lavorare richiederà un lavoro sul timing (che viene dopo i preparativi!), ovvero sui tempi dei vari strumenti, su come suonano insieme e da soli, come si agganciano con la parte vocale.

Perché è importante?

Beh, la cantante potrà anche essere la clone di Antonella Ruggiero, ma se il chitarrista ha il senso del ritmo di un bradipo imbottito di Lexotan allora c’è un grosso problema.

Certo mixare una canzone non vuol dire fare miracoli, ma sicuramente saper lavorare sul timing aiuta parecchio a mascherare errori e suoni fuori tempo.

Come iniziare?

Prima di tutto individua lo strumento trainante della canzone, quello che attira come una calamita gli altri suoni sul proprio ritmo. 

Di solito la batteria, o comunque i drum sounds. Per una qualsiasi produzione moderna, che includerà parti in MIDI o loops, partire dalle percussioni è una scelta che rasenta l’ovvietà.

Ma lo stesso vale per una band, generalmente il batterista è il componente della band col miglior senso del ritmo, quindi usate le percussioni come guida a cui accodare il timing degli altri strumenti.

In caso non ci fossero percussioni, uno strumento vale l’altro, ma prima di sceglierne uno, fategli un provino, ascoltateli separatamente e capite qual è il miglior candidato a suono-guida del pezzo che state mixando.

Come mixare una canzone il timing (2)

Migliorare il timing

Ok, una volta sistemato il tuo strumento principale, sei pronto per lavorare su tutti gli altri. Quello che andrai a fare sarà aggiustare gli altri strumenti attorno a quello principale, andando in ordine di importanza ritmica.

Se hai iniziato dalla batteria, è buona pratica lavorare sul basso per secondo, dopodiché passi alle sezioni ritmiche di chitarra, tastiere, e così via.

Per mixare una canzone è importante agire con ordine, ci vuole davvero poco a fare una gran caciara.

Mixare una canzone è un po’ fare la pasta sfoglia

Eh sì, proprio come avete letto.

Una pratica piuttosto comune per aggiungere “corpo” e consistenza al suono è quella di sovrapporre diversi strati di registrazioni della stessa sequenza sonora.

I vocals e le parti ritmiche di chitarra sono le candidate più popolari per questo trattamento.

È importante però ascoltare in isolamento ogni strato prima di sovrapporlo agli altri, in modo da evitare casini.

Tecniche di editing audio per mixare una canzone e aggiustare il timing

La tua DAW è equipaggiata alla perfezione con una marea di strumenti di editing audio, eppure il tuo mix non va? Qual è il problema? Quello che dicevamo all’inizio, non basta la DAW per mixare una canzone, ti devi sbattere.

Gli Edit Points

No, non sono i punti che vinci mixando o masterizzando, sono i punti in cui andrai a editare il suono, a tagliare o applicare un crossfade (a breve lo spiego).

Di base l’edit audio consiste nel tagliare suoni spiacevoli o spostarli in una posizione della canzone in cui non suonino poi così spiacevoli.

Il punto in cui andrete ad effettuare queste delicate operazioni è un edit point (ODDIO! RIVELAZIONE!)

Come mixare una canzone il timing (2)

Mixare una canzone camuffando gli edit points

Nel mixaggio è importante che l’ascoltatore senta il prodotto finale e soprattutto che non si accorga del lavoro del produttore musicale.

Per questo motivo una parte fondamentale del lavoro di mixaggio sul timing consiste nel camuffare gli edit points. 

Come farlo?

Mettere dei crossfades nei gap, nei buchi lasciati dall’editing

Cos’è un crossfade?

In soldoni, abbassi il volume dell’audio in uscita e simultaneamente alzi quello dell’audio in entrata. Questo permette di evitare il “click” che si sente quando a causa dell’edit audio c’è un cambiamento improvviso nella forma d’onda del suono. Se pensi che sia uno sbatti eccessivo, sappi che ogni DAW ha una funzione (o più di una) di crossfade incorporata, quindi no worries.

I primi punti da editare sono ad esempio i silenzi che precedono le consonanti nelle parti vocali, tipo “b”, “d”, “g”, “p”.

Altro punto ottimo sono le sezioni particolarmente rumorose. Qui potrete applicare un breve (2 ms) crossfade.

Se invece di silenzi non ce n’è?

Puoi mettere dei crossfade subito prima dell’attacco della batteria. La cosa strana è che l’edit è dopo il crossfade, quindi dovreste comunque accorgervi dell’intervento del produttore. Invece, a causa di un “bug” psicologico, il crossfade maschera (mask) l’editing successivo. 

Se volete la versione scientifica andate su wiki (ma sappi che sarai accompagnato da una risatina di Nelson dei Simpsons).

Questi tre tipi di audio editing sono largamente usati dai piccoli produttori, perché sono dei piccoli accorgimenti che aiutano a dare fluidità al mixaggio di una canzone.

Un ultimo trucchetto utile per mixare una canzone e il suo timing è di “nascondere” l’editing audio con un crossfade massiccio (sui 50 ms) sotto strumentali importanti, cimbali (i piatti), gli snare (grancassa), hi-hats, e così via. Potrai lavorare con serenità all’editing grazie alla protezione sonora offerta da questi suoni.

Mixare una canzone con Mixemaster

Ora siete pronti per passare allo step successivo. 

Ansia da prestazione? Ovvio che sì! 

Per questo ci siamo noi di Mixemaster (di sottofondo immagina la sigla della Cedrata Tassoni, quante cose al mondo puoi fare, mixare, masterizzare, ma trova un minuto per Mixemaster).

Vi aiutiamo in ogni fase della produzione musicale, dal mixaggio, al mastering, e vi diamo una mano anche per il songwriting. Pacchetto completo. 

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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