Chi non vorrebbe provare l’ebbrezza di sentire le proprie canzoni cantate a squarciagola ad un concerto? Ecco alcuni trucchi che puoi mettere in pratica su come scrivere canzoni sul pezzo.

È nata prima la musica o la parola?

Ok, dopo aver sentito l’ultimo pezzo del tuo cantante preferito ti sono venuti nell’ordine: la pelle d’oca per l’emozione, sogni di gloria, manie di grandezza tipo “sarò quello che Vasco è stato per i miei genitori” ed infine ansia da prestazione mista a panico totale nel momento in cui ti sei messo effettivamente a pensare ad una canzone che vada oltre le cover dei Blink 182 o di Franco 126. Inizi anche a pensare che chiamarti Mario 422 non sia stata poi questa grande ideona (magari la prossima volta chiedi il nostro aiuto, ci occupiamo letteralmente di ogni aspetto della produzione musicale).

Se hai già scritto qualche canzone il dubbio ti sarà già venuto varie volte, da dove si parte? Dalla musica o dal testo? Beh, non c’è una risposta definitiva. Dipende da che tipo sei. Sono due approcci differenti, uno music first e l’altro lyrics first.

  • Se quando pensi ad una canzone la prima cosa che ti viene in mente sono accordi, progressioni e melodia allora ti conviene sfruttare questa inclinazione e cavalcarla per tirar fuori un gancio memorabile che perfino tuo nonno canterebbe sotto la doccia (tanto alle rogne del mixing e mastering ci pensiamo noi). “Sì, ma io voglio essere un cantante figo, fare testi impegnati, non roba alla Boomdabash!”, non c’è nulla di male nel fatto che la tua canzone sia ricordata solo per il gancio pur avendo un testo leggero, ma puoi sempre leggere qui sotto per qualche consiglio sul testo.
  • Se la priorità sono le parole allora hai un approccio lyrics first. Sei un poeta con una grande sensibilità musicale, alla Leonard Cohen per intenderci. In questo caso buttatevi a capofitto nella creazione di un mondo che inglobi le vostre emozioni e il vostro vissuto, poi penserete alla musica. Il punto importante è capire quale approccio sia più adatto a te e come sfruttarne i punti di forza.

Distrarsi is the key, ovvero l’arte zen di scrivere canzoni senza cercare di farlo

Tutti gli scrittori, di libri, articoli, poesie o canzoni, si trovano davanti al temutissimo writer’s block. Quel momento in cui proprio non si sa dove andare a parare e il foglio rimane immacolato. La soluzione, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non è ostinarsi ossessivamente nel cercare di scrivere o di strimpellare qualcosa di decente.

Un po’ come l’insonnia, è inutile stare lì a cercare di dormire a tutti i costi, brutte notizie: non accadrà. Andate in giro, il mondo è pieno di storie, aguzzate lo sguardo e l’orecchio. Prendete un autobus a caso, origliate tutto, anche quello che racconta zia Pina alla signora Fernanda. Cosa ci fa un signore cinese in un ristorante etiope e perché sta dando una chiavetta usb al cuoco? Oppure andate al mare, anche d’inverno (tipo Loredana nazionale). Qualsiasi cosa ma smettete di ossessionarvi per qualche giorno sulla canzone, liberate la testa e lasciate entrare il mondo dalla porta, il resto verrà, potete starne sicuri. E se ancora non vi viene in mente niente non preoccupatevi, vi possiamo darvi una mano a scrivere la vostra canzone fin dall’inizio. Il perché è semplice, ci siamo passati anche noi, quindi non disperate, mandateci una mail e buttiamo giù questo writer’s block.

Coerenza, coerenza, coerenza

Ok, hai superato il writer’s block e vai come un treno, ormai sai come scrivere canzoni. Ottimo, ma c’è un ma. In questa fase è importante essere coerenti. Sì, non siamo a scuola è un testo può essere scritto anche alla Young Signorino, non ci sono regole. L’unica costante è quella di creare una canzone compatta, una volta che avete capito che genere di testo volete realizzare, se è una canzone d’amore è importante usare bene i pronomi, dev’essere sempre chiaro chi è che sta facendo cosa.

Altro punto importante, a meno che non vogliate dar vita ad un testo più sperimentale, è quello di usare un tempo verbale. State cantando del vostro dolore perché vi ha lasciato la tipa? Usate l’imperfetto (eviterei il passato remoto a meno che la vostra amata non fosse una partigiana o stiate remixando bella ciao). Collocate il mondo che state creando a parole in un tempo e raccontatelo in quel tempo. Non aprite troppe storie se non sapete gestirle, all’inizio vale la regola d’oro “keep it simple stupid”.

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Non stai cantando alla recita delle elementari

Quante volte vi è capitato di dover registrare una canzone a casa, in cantina o chissà dove perché magari siete senza una lira e non potete prenotarvi una sala registrazioni. “Eh ma il suono grezzo, sporco e ruvido piace, fa homemade”, certo, se siete le nuove star della scena lo-fi non c’è problema.

Se non è il vostro caso, è davvero, davvero importante che una volta che avete scritto e arrangiato la canzone, spendiate del tempo a curare il vostro sound già a partire dalla demo, perché è quello il vostro biglietto da visita. Altrimenti sarà fatica sprecata. Questo significa che anche se siete un cantante con un approccio lyrics first dovrete sbattervi un po’ a smanettare con una DAW decente. Se siete più tipi da quattro amici e una chitarra e la notte sognate Ableton che crasha all’infinito, no problem, entriamo in gioco noi, visto che ci occupiamo, rullo di tamburi, proprio di mixing e mastering online.

Come scrivere canzoni che creano un mondo, il tuo

Una canzone è come un micro-mondo, in quattro-cinque minuti deve mostrare uno squarcio di qualcosa di autonomo, dentro il quale l’ascoltatore viene trasportato. Questa è la parte più importante nella scrittura, la creazione di qualcosa di vivo, che respiri e trasmetta emozioni.

Come scrivere una canzone che contenga questo mondo? Può aiutare impostare prima di tutto la struttura della canzone, intro(strumentale)-strofa-ritornello-strofa-ritornello-outro (meno frequente). Avere già una struttura aiuta ad avere una griglia da riempire. E i contenuti? Parlate di voi senza censure, o di un ricordo vivido nella vostra memoria. Oppure create un mondo e popolatelo di voci, persone, case, vicende umane, sarà difficile, faticoso, ma quando prenderà vita sarà molto più semplice ritagliare una piccola parte di questo mondo e farne una canzone, sarà un episodio preso da qualcosa di vivo, e lo sembrerà anche a chi vi ascolta.

Suona, registra, ascolta, fai qualcosa!

Il processo creativo è una faccenda complicata, capricciosa, tipo montagne russe. Anche nei momenti di crisi nera, non fermatevi, mollate la chitarra, o qualsiasi strumento suoniate, mollate la tastiera, e uscite, registrate conversazioni a caso, ascoltate altri musicisti, soprattutto di generi che non conoscete, provate a buttar giù una strofa in un bar, o sul bus. Usate la vostra DAW in giro, aggiornatevi leggendo (tipo: la sapete la differenza tra mixing e mastering?). Fatevi stupire, solo così potrete fare altrettanto.

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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