La fase di un audio, stando alla teoria del suono, è la distanza in termini temporali tra due o più forme d’onda. Scusa, forse è un incipit poco accattivante, ma non c’è un modo divertente per spiegare alcuni termini che un musicista deve assolutamente sapere. Per farmi perdonare in fondo all’articolo troverai anche due utili trucchi per risolvere tutti i problemi di fase che possono verificarsi durante una registrazione audio, in questo modo potrai rendere i tuoi mix più efficaci e di maggiore qualità.

In molti pensano che diventare un musicista sia solo questione di talento e fortuna, ma se segui questo blog da un po’ di tempo avrai ormai capito che per diventare un professionista in questo campo sono richiesti impegno e dedizione. Ecco perché ogni tanto dovrai dedicare del tempo allo studio della teoria audio, in questo modo sarai più consapevole delle tue effettive possibilità pratiche come musicista.

Ma non perdiamo altro tempo, vediamo subito cosa si intende per fase in campo audio, quali sono i problemi più comuni che si possono verificare in fase di registrazione e due consigli per risolverli al meglio rendendo la tua musica di alta qualità.

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Cos’è la fase di un audio e cosa vuol dire che un’onda è fuori fase?

Riprendiamo la frase iniziale: la fase di un audio, secondo la teoria del suono, è la distanza in termini temporali che intercorre tra due o più forme d’onda. Questa si misura in gradi utilizzando le onde sinusoidali. Allora, cerca di seguirmi. Una sinusoide d’onda inizia quando dal punto di partenza comincia l’oscillazione. Il momento iniziale è indicato con 0°. Un ciclo completo d’onda significa che quest’ultima ha compiuto 360° partendo dal punto zero, arrivando all’apice verso l’alto, ritornando al punto zero, scendendo all’apice inferiore e ritornando ancora alla situazione di partenza del punto zero. Mezzo ciclo corrisponde a 180°, un quarto di ciclo 90° e così via. Se, quando una sinusoide ha raggiunto un quarto del suo ciclo, ne inizia un’altra con la medesima forma d’onda si dice che le due sono fuori fase di 90°.

Ovviamente il grado di differenza di fase dipenderà dall’intervallo di tempo intercorso tra le due sinusoidi, ma anche dalla frequenza prese in esame. Infatti, dobbiamo considerare che in fase di registrazione vengono catturate forme d’onda complesse che contengono più di una frequenza contemporaneamente. Anche la migliore strumentazione del mondo comporta qualche piccolo problema di fase. Tuttavia, se due forme d’onda complesse sono ritardate l’una rispetto all’altra, ogni frequenza avrà il proprio grado di fase, ciò significa che dovrai impegnarti parecchio nel mixing.

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Problemi di fase audio: sia in registrazione che in mixing

I tipici problemi di fase nel campo audio si verificano in varie situazioni pratiche, derivanti sempre dalla medesima casistica: quando sommiamo forme d’onda simili sfasate tra loro o addirittura invertite. Tieni presente che se il divario temporale è inferiore ai 35 ms si arriverà a un effetto di comb-filtering che darà vita ad alterazioni tonali e cambio di timbro. Se le due forme d’onda sono invertite di fase l’una rispetto all’altra invece si annulleranno a vicenda attenuando il livello generale o addirittura producendo un completo silenzio. Tieni presente che tutto ciò è vero solamente quando le due forme d’onda sono sommate internamente ovvero durante la fase di registrazione o di mixing. Se ti trovassi a suonare live e le due onde provenissero da altoparlanti differenti, l’effetto sarebbe diverso o addirittura impercettibile.

Quando si verificano problemi di fase in registrazione e mix?

L’esempio più semplice è ovviamente quello di una registrazione amatoriale fatta con più microfoni nella stessa stanza. In questo caso è piuttosto semplice intuire che alcune frequenze verranno catturate da due supporti contemporaneamente ma in momenti diversi. Il microfono più vicino allo strumento ne inciderà le onde sonore in lieve anticipo rispetto secondo supporto. Inoltre, se non ti trovi in una sala di registrazione professionale probabilmente dovrai considerare anche le frequenze di ritorno, le onde sonore che impattano sul pavimento e rimbalzano verso il microfono e tanto altro.

Un esempio un po’ meno gettonato è quello di un lavoro di mix piuttosto distratto. Possono nascere dei problemi di fase audio quando non hai settato adeguatamente i tuoi plugin per interagire tra loro. Un altro caso molto comune è quello della conversione da digitale a analogico: alcuni strumenti per fare questo passaggio introducono un piccolissimo delay che potrebbe dare vita al comb-filtering.  Ovviamente, anche alcuni effetti come appunto il delay se utilizzati male possono creare dei problemi di fase specifici. Cerca di non tenere le latenze troppo corte. Inoltre, anche in fase di equalizzazione rischi di creare problemi, specialmente quando esageri con il gain.

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2 Consigli (avanzati) per risolvere i problemi di fase audio

Il trucco di Haas

Elmut Haas era una persona geniale, la dimostrazione sta tutta nella sua fantastica idea per risolvere i problemi di fase in campo audio. Il trucco di Haas è molto semplice: una traccia mono viene inviata sia a destra che a sinistra, una delle due viene denominata originale, mentre all’altra è quella fantasma. Quest’ultima deve essere in ritardo di 1-35 ms. Semplice appunto, ma geniale.

La puoi mettere in pratica in due modi. Il primo sistema comporta il panning di una traccia mono su un canale, la sua duplicazione e poi lo spostamento del duplicato sul canale opposto con un gap di qualche millisecondo. Il secondo sistema invece prevede il caricamento di un delay stereo su una traccia mono, impostando un canale per non aver ritardo e l’altro per averne uno breve, compreso tra 1-35 ms.

Il trucco degli altoparlanti fuori campo

Questo trucco è un po’ più complesso da realizzare, ma altrettanto efficace. Si tratta semplicemente di inviare una traccia mono sia a destra che a sinistra, ma invertendo la fase di uno dei due canali. In questo modo i segnali rimarranno pari nel tempo ma ognuno arriverà prima all’orecchio più vicino all’altoparlante da cui il segnale stesso è emesso. Solamente in seguito raggiungerà l’orecchio opposto. L’impressione che si viene a creare quindi è quella di un suono proveniente da ampi angoli laterali.

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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