La musica è una forma di comunicazione che può essere apprezzata da chiunque, indipendentemente dal suo background tecnico, ma conoscere le basi della teoria del mixaggio è ciò che ti permetterà di creare sound profondi e originali. Infatti, per quanto possa sembrare freak, il punto di partenza per qualsiasi mix di qualità è lo sviluppo di un buon concetto di base.

Avere delle linee guida per eseguire nella pratica tutti gli aspetti del mix e del mastering, ti permetterà di riuscire a unire tutti gli elementi che comporranno le tue canzoni in modo armonico, facendo risaltare gli elementi più caratteristici e interessanti, invece di dare vita a un sound piatto e privo di colore. Aldilà, infatti, di tutti tecnicismi e le abilità di cui un producer ha bisogno, la base per dar vita a componimenti musicali di alto livello risiede tutta nell’organizzazione dei tuoi processi di mix e dei tuoi file.

Quindi, prima di addentrarci nella vera e propria teoria del mixaggio audio, ti consiglio di fare tutte quelle operazioni che rimandi da tempo: rinomina i tuoi file audio, disponibili in cartelle ben organizzate, identifica quelli più utilizzati e salvali tra i preferiti della tua DAW, aggiungi etichette e note per recuperarli in modo veloce. Bene, ora che hai messo a posto la casa, puoi iniziare ad arredarla disponendo i mobili come più ti piace.

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Teoria del mixaggio e arrangiamento musicale: distingui le caratteristiche tecniche da quelle soggettive

Se vuoi produrre al meglio la tua musica o se ti piacerebbe lavorare su quella altrui, la prima competenza che devi sviluppare è relativa al tuo orecchio, devi riuscire a praticare un ascolto oggettivo. Si tratta di una skill preliminare, senza la quale lavorare con i file audio ti sarà davvero complicato. Nella pratica devi allenarti riconoscere determinate qualità sonore della musica trattandole in modo indipendente rispetto alle vere e proprie qualità musicali.

In sostanza si tratta di imparare a percepire il bilanciamento generale delle frequenze, l’imaging e lo spettro di panning, l’ambiente spaziale e tutto ciò che fa parte delle caratteristiche tecniche di un pezzo. In pratica, ascoltando una canzone non dovrai automaticamente dire “che figa” oppure “mi fa schifo”, ma dovrai essere in grado di percepire le scelte stilistiche e tecniche fatte dal produttore o dal musicista. A prescindere dai tuoi gusti personali.

Ovviamente non è sempre facile operare queste distinzioni, infatti un arrangiamento musicale scadente può essere impossibile da mixare in modo profondo, così come un brano arrangiato benissimo renderà tutto più facile in fase di post produzione. Un buon modo per comprendere e distinguere tutti questi fattori è suddividere gli arrangiamenti in senso sia verticale che orizzontale.

Teoria del mixaggio: arrangiamento verticale vs arrangiamento orizzontale

Quando parliamo di arrangiamento verticale stiamo considerando il contenuto musicale preso sotto forma di una combinazione discendente di eventi sonori impilati uno sopra l’altro. In pratica si tratta di tutte le note e tutti i suoni che compaiono contemporaneamente concorrendo a determinare una specifica sonorità o frequenza. Quindi è essenziale riuscire a amalgamarli in modo coerente e preciso per far risaltare ciò che è tuo obiettivo evidenziare. Ad esempio, se due strumenti molto differente fossero in competizione per le medesime frequenze, potrebbe essere una situazione difficile da mixare. L’obiettivo è dare una chiara frequenza ogni evento musicale.

Al contrario, l’arrangiamento orizzontale si riferisce a una progressione di eventi musicali lungo una specifica linea temporale. In questo caso l’obiettivo che devi porti è quello di mantenere vivo l’interesse dell’ascoltatore lungo tutto il montaggio del tuo pezzo. Rientrano in questa sfera anche l’alternanza tra verso, ritornello, bridge, eccetera. Qui non avrai il problema delle frequenze ma dovrai individuare gli elementi più emozionanti e coinvolgenti rispettando quel concept iniziale di cui abbiamo parlato. Dal punto di vista tecnico dovrai operare variazione di volumi, ritmi originali e eventi musicali inattesi come la comparsa di un nuovo strumento introducendolo nel tuo mix in modo appropriato.

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Elementi di primo piano e di sfondo nel mixaggio musicale

Ascoltando qualsiasi canzone ti accorgerai facilmente della presenza di elementi posti in primo piano e altri invece lasciati sullo sfondo. La necessità di dare maggiore respiro ai brani nasce con la consapevolezza che quanto più l’esperienza sonora risulta profonda e immersiva, tanto più ne sarà coinvolto l’ascoltatore. Comporre sfruttando diversi livelli musicali permette anche di trasmettere messaggi più ricercati e elaborati.

Ecco perché è importante che durante la fase di mixing vengano individuati tutti i suoni principali su cui focalizzare l’attenzione di chi ascolta, lasciando gli elementi restanti sullo sfondo della canzone. Nella sostanza tutto ciò si traduce in un abile lavoro dell’ingegnere del suono che dovrà giocare con i livelli di gain e con il panning delle tracce.

Scegli ciò che ti caratterizza musicalmente e fai attenzione anche alla registrazione

Cercare di ampliare l’ambiente sonoro di un brano può essere molto difficile quando si ha a che fare con una registrazione piatta, magari fatta nel proprio home studio in modo amatoriale. Tuttavia, un bravo tecnico del suono riuscirà senz’altro a migliorare significativamente le tue canzoni. Per questo motivo è sempre un’ottima idea ricorrere anche a un servizio di mastering.

In ogni caso, se volessimo individuare una regola dalla teoria del mixaggio adatta a questi processi, potremmo certamente dire che è essenziale monitorare il gain del canale master oltre a quello delle singole tracce. Sfrutta i fader a tua disposizione per creare soluzioni capaci di trasmettere emozioni, non solamente onde sonore. Per farlo ti consiglio di utilizzare tutti gli elementi tipici della stereofonia, già a partire dalle tecniche di microfonaggio impiegate per registrare. Se questo non fosse possibile, cerca di individuare il giusto peso da dare alle singole tracce e ai singoli elementi che andranno a comporre tuo brano.

Definisci ciò che caratterizza tuo sound e mettilo in evidenza spostandolo in primo piano. Al contrario, riduci allo sfondo ciò che serve solamente a dare maggiore respiro al tuo pezzo, in questo modo potrai spostare l’attenzione dell’ascoltatore. Il concept teorico originale ti aiuterà a mixare in modo coerente, individuando le sonorità tipiche del tuo genere, della tua musica e tuo stile personale come artista.

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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