Se oggi volete far ascoltare la vostra musica dovete passare dalle piattaforme di streaming, inutile girarci attorno. Soprattutto durante i vari lock-down la percentuale di ascoltatori e di stream (ascolti) ha toccato cifre enormi. Oggi andiamo a vedere quanto si guadagna con Spotify, Tidal, Apple music e anche Youtube Music.

L’evoluzione della musica digitale

Il modo migliore per capire quanto la musica digitale sia diventata la principale fonte di ascolto di musica in generale è con un po’ di cifre, mi baso sul report di metà anno della RIAA (Recording Industry Association of America) sugli introiti dell’industria musicale americana.

Tenete presente che i dati riflettono anche l’impossibilità di fare concerti causa lockdown:

  •  85% dei guadagni deriva dallo streaming da piattaforme tipo Spotify, Tidal e altre

  • 7% da prodotti fisici, tipo CD, vinili

  • 6% da download digitali

  • 2% Synch (ovvero sincronizzazione, musica per video, spot ecc.)

Quanto si guadagna con Spotify

Questi dati rispecchiano un mercato particolare come quello americano (in Europa facciamo cifre decisamente minori). Una cosa interessante è notare come la vendita di musica in supporti fisici superi quella dei download.

Beh, sapete a chi va il merito di questo sorpasso? Ai Vinili, esatto! La vendita di vinili ammonta al 62% delle vendite totali di musica “fisica”. è la prima volta dai mitici anni ’80 in cui le vendite di vinili sorpassano quelle dei CD.

L’anno scorso l’industria musicale americana ha guadagnato 4.3 miliardi di dollari dallo streaming. 

E sapete la cosa interessante? La gente non usa Spotify & Co. a gratis, anzi, la maggior parte degli utenti sono Premium.

Nel 2019 Spotify ha toccato quota 100 milioni di utenti premium.

Apple music 50 milioni.

Eppure c’è un dato interessante da sottolineare, un dato che ci porta al quanto noi artisti possiamo guadagnare con queste piattaforme (spoiler: poco):

Spotify, il leader del settore, è in perdita, l’anno scorso da gennaio a marzo ha perso 142 milioni di euro, l’anno prima erano 169.

Quanto si guadagna con Spotify?

Eccoci al dunque!

Lo so, siete venuti qui sperando che vi dicessimo che con Spotify, Youtube Music & co. si fanno i bling bling

Quanto si guadagna con Spotify

1 Spotify Premium

Purtroppo ci tocca deludervi. Se siete agli inizi, ma anche se avete già un buon numero di follower (tipo 50.000), vedrete davvero pochi soldi dalla piattaforma di streaming svedese.

La cifra esatta non è possibile calcolarla, perché le royalties (i ricavi generati dalla vostra musica) sono pagate in modo diverso in ogni paese. Non solo, ci sono vari fattori in gioco quando c’è da calcolare quanto si guadagna con Spotify per ogni stream (ascolto).

Primo esempio: se chi vi ascolta è un utente premium, in questo caso il suo ascolto vi frutterà più soldi.

Ma visto che siete qui, ci sembra ingiusto non mettere neanche una cifra approssimativa, quindi eccovela:

0,00437$ per stream di utenti Spotify Premium

ancora poco chiaro?

Facciamo due conti per avere un’idea.

1000 ascolti= 4.37$

1.000.000 ascolti = 4.370,00$

Se non avete chiaro quanto un ascoltatore deve effettivamente ascoltare il vostro pezzo perché conti come uno stream, male! Ripassatevi il nostro articolo!

Per onestà va detto che gli utenti premium sono la maggioranza. Detto questo, parliamo comunque di cifre ancora basse, tanto che Spotify, pur essendo leader del settore (o forse proprio per questo) è tra le piattaforme che pagano peggio.

La cosa ha generato parecchio malcontento tra i musicisti di tutto il mondo.

Eppure il CEO di Spotify Daniel EK, se n’è uscito con questa dichiarazione:

“C’è una fallacia narrativa, che si aggiunge al fatto che, ovviamente, alcuni artisti che in passato hanno avuto buoni numeri non li abbiano più in uno scenario futuro, nel quale non puoi uscirtene con della musica ogni 3-4 anni e pensare che sia abbastanza”

La dichiarazione ha scatenato un bel putiferio, per molti rispecchia una concezione della musica come di un fast-food, in cui gli artisti sono costretti a tirar fuori musica su musica su musica per cercare di campare decentemente grazie agli stream.

2 Tidal

quanto si guadagna con spotify

Abbiamo visto quanto si guadagna con Spotify, bene!

Ora diamo un’occhiata alla concorrenza. La prima che andremo a vedere è Tidal, creata da Jay-z, che cerca di posizionarsi come l’alternativa di qualità a Spotify. Suono HD, playlist editoriali cazzutissime e una serie di feature interessanti.

Bene, ma quanto ce paga? Tidal, forse per strappare artisti a Spotify, paga decisamente meglio. Anzi è quella che paga meglio di tutti.

0,01284$ per stream

ecco di nuovo un po’ di numeri:

1000 stream= 12,50$

1.000.000 stream= 12,500$

Che ve ne pare? Decisamente meglio di Spotify.

3 Apple Music

Apple Music, che raccoglie l’eredità di iTunes, è la seconda piattaforma per numero di utenti.

Anche in questo caso la paga è migliore rispetto a quanto si guadagna con Spotify.

Lo ripetiamo in caso non sia chiaro, le cifre sono indicative, basate su quanto letto in giro e dichiarato da vari artisti. Quindi non prendetele come oro colato. Servono però a farvi avere un’idea abbastanza realistica di quanto si possa guadagnare con la musica digitale, escludendo merchandising, concerti, ecc ecc.

Anche qui le cose vanno prese con le pinze, non è che alla Apple siano dei benefattori del mondo musicale, semplicemente sanno di essere in svantaggio rispetto a Spotify e cercano di ottenere l’esclusiva di più artisti possibile offrendo un guadagno migliore per stream.

Quanto? 0.00783 per stream

Quindi per 1.000.000 di stream avrete la bellezza di?

7,350$! Avete vinto un applauso

4 Youtube Music

Quanto si guadagna con Spotify?

Ok, eccoci al fanalino di coda: YouTube Music.

E qui, se dovessimo guardare solo le cifre, c’è da mettersi le mani nei capelli.

YouTube paga 0.00069 per stream.

Sì, gli zeri sono giusti.

Sì, un botto di zeri, ma dalla parte sbagliata.

Quanto prendete per un milione di stream? 690$

Non un granché.

Perché quanto si guadagna con Spotify è importante solo fino a un certo punto

Arrivati alla fine di questo articolo potreste giustamente chiedervi:

“ma come azz è possibile che mezzo mondo ascolti musica tutto il santo giorno e ai musicisti non gliene viene niente in tasca?”

Ecco, le risposte sono due, la prima:

quanto si guadagna con Spotify

la seconda risposta invece è un po’ più articolata e complessa.

Le piattaforme non sono enti di beneficenza, la loro prima preoccupazione sono i guadagni. Come abbiamo visto prima, perfino Spotify continua a essere in perdita. Ma allora come fanno a sopravvivere?

Hanno fatto una scommessa, ovvero hanno scommesso sul fatto che sempre più persone in un tot di anni ascolteranno musica solo sulla loro piattaforma, e che sempre più musicisti, pur di riuscire a diffondere la propria musica si rivolgeranno a Spotify, o Tidal, o altri.

Ecco, questo secondo punto è importante, altrimenti ragionando solo sugli introiti diretti basati sul numero di stream non si capisce l’utilità vera di Spotify and co. (senza nulla togliere alle giuste critiche di chi vorrebbe compensi commisurati ai guadagni che la propria musica è in grado di generare).

Spotify non è una casa discografica, non si accolla il rischio di produrvi, farvi crescere e starvi dietro quando avete il blocco creativo. Spotify è un megafono potentissimo, del resto tendenzialmente se ne frega.

Lo step successivo è capire come entrare in una delle playlist di Spotify (editoriali o algoritmiche).

Sta a voi usare queste piattaforme per quello che sono. Uno strumento di promozione musicale enorme, che potrebbe far sentire la vostra musica da Torre Annunziata fino alla Nuova Zelanda.

Spotify è anche una vetrina, per questo dovreste caricare canzoni prodotte con i controcazzi, mixate e masterizzate in modo professionale. Facile dirlo direte voi, quando noi di Mixemaster offriamo proprio Mixaggio e mastering online. Ma se avete letto fino a qui avrete capito che non lo diciamo tanto per, ma perché ora come ora non potete puntare a guadagnarvi da vivere solo con Spotify o un’altra piattaforma.

Detto questo, è giusto farsi valere, perché queste piattaforme se hanno successo lo hanno anche grazie alla qualità della musica che propongono e ora come ora si guadagna troppo poco con Spotify, e fortunatamente i concorrenti hanno capito l’andazzo e stanno iniziando a pagare meglio.

Non arriverete a 1000000 di ascolti semplicemente caricando una canzone amatoriale e standovene lì ad aspettare la fama. In questo dovete essere umili, se non sapete mixare o masterizzare contattateci e vi aiutiamo a produrre il sound migliore per ogni piattaforma, o anche a migliorare la vostra scrittura.

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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