Se sei qui è perché probabilmente hai già uno straccio d’idea su come mixare una canzone. Magari hai già equalizzato il tuo mix. Ottimo!

Quello che ti manca a questo punto è la cosiddetta ciliegina sulla torta e nel mondo del mixaggio audio questa ciliegina è il riverbero. Oggi scoprirai di cosa si tratta e come usarlo a tuo vantaggio per dare un tocco interessante al tuo mix!

Che cos’è il riverbero?

Stiamo parlando del riverbero artificiale.

Ovvero quello che è stato creato inizialmente per simulare il modo in cui le onde sonore “rimbalzano” sulle superfici di un ambiente reali, ad esempio su dei muri. Il concetto era quello di donare naturalezza a delle registrazioni troppo artificiali, eseguite in uno studio perfettamente isolato ma al tempo stesso privo di quelle caratteristiche ambientali che ci capita di sentire nei suoni naturali.

La cosa buffa è che oggi il riverbero non riproduce quello che accadrebbe ad un’onda sonora rimbalzando su una certa superficie. Oggi è un effetto usato per scopi creativi durante un mixaggio, con una sua autonomia espressiva che non si limita al voler dare naturalezza al tuo mix.

Mixare col riverbero

Secondo lo zio Mike Senior, super-produttore musicale autore “Mixing secrets for small studio” sono 5 le cose che puoi fare col riverbero:

  1. Unire: il riverbero è in grado di creare un atmosfera condivisa per tutti i pezzi presenti in un album, facendoli percepire come se fossero parte di un tutto, dando più coesione al tuo mix. L’effetto acustico che otterrai è interessante: uno strumento che si stacca da un sottofondo sonoro comune verrà percepito dal tuo orecchio come se fosse davanti a te, mentre uno strumento che si integra con lo sfondo verrà percepito, per l’appunto, sullo sfondo.
  2. Estensione: il riverbero potrà far sembrare che il tuo mix sia stato registrato in uno spazio molto più ampio di quello in cui effettivamente è stato registrato. Un ottimo modo di far sembrare un mixaggio a basso budget come uno ad alto budget. Ma non solo, può aumentare le dimensioni apparenti dei tuoi strumenti, oltre che dello spazio in cui questi risuonano.
  3. Tono: gli echi prodotti dal riverbero si sovrapporranno all’onda sonora di un certo strumento, alterandone il tono.
  4. Sostegno: gli echi prodotti dal riverbero non sono altro che versioni ritardate dell’effetto che hai cercato di produrre col tuo mixaggio, per questo motivo ognuno di essi andrà a rafforzare questo effetto, modificandone il tono. Tieni però presente che i riverberi non lavorano allo stesso modo a tutte le frequenze.
  5. Diffusione: gli echi simulati creati dai tool per il riverbero sono sparpagliati in modo uniforme in tutto lo spazio sonoro (la stereo image). Questo fa sì che l’informazione musicale (il modo in cui il suono viene percepito) sia percepita più uniformemente, in modo più coerente.
cos'è il riverbero

Come usare i plugins 

Dato che il riverbero è utilissimo per mixare la tua musica e dargli un tocco sfizioso, di solito le DAW hanno già un bel po’ di tool incorporati per mixare col riverbero, altrimenti in giro si trovano parecchi tool a proposito.

Più o meno fanno tutti la stessa cosa quindi non sprecare troppo tempo a trovare il tool super-figo-megagalattico perché alla fine il riverbero sempre quello è.

Ecco una brevissima lista di qualche tool che puoi provare, due sono della Valhalla perché onestamente costano poco e fanno il loro dovere:

Il modo più semplice di mixare: usare un preset

A questo punto puoi cercare un bel preset che dia un bel riverbero al tuo mix, e che crei l’atmosfera adatta. Una cosa che devi considerare è anche la brevità del riverbero, perché a meno che tu non voglia fare del progrock sperimentale, avere dei riverberi lunghi un kilometro manderà all’aria tutto il tuo mixaggio.

Idealmente dovresti tenere il riverbero abbastanza corto, l’obiettivo è quello di avere un eco corta ma incisiva (tadaaaan, lo sapevi che eco è femminile? No, ora lo sai!).

via GIPHY

Tra i vari preset, quelli che replicano ambienti naturali sono chiaramente i migliori candidati per dare un aspetto meno artificiale al tuo mix. Un trick che puoi provare mentre ascolti un riverbero è quello di chiudere gli occhi e provare a immaginare in che ambiente (del mondo reale) vorresti che la tua musica fosse suonata. A questo punto scegli un riverbero che abbia un legame con l’ambiente che hai immaginato.

Cerca un plugin che distribuisca il riverbero uniformemente nello spazio sonoro (la stereo image). Soprattutto affidati al suono che senti uscire dalle tue case monitor (sempre che tu le abbia posizionate bene). E controlla sempre in mono per assicurarti che nel passaggio dal mono allo stereo non ci siano suoni allucinanti e robe simili.

Una volta scelto il tuo preset, fai andare il tuo mix senza riverbero e subito dopo con. In modo da capire quanto effettivamente il riverbero stia aiutando il tuo mixaggio a avere l’atmosfera che vuoi.

Mixare col riverbero, ti aiuta Mixemaster

Se sei pigro, non hai capito una mazza di come usare i plugin per il riverbero o semplicemente vuoi far mixare la tua musica a mani più esperte, schiacchia il bottone qui sotto e fai fare a noi di Mixemaster!

E dopo il mixing? Si pubblica!

E tu dirai… sì ma non è che arrivo io e trovo subito qualcuno che pubblica le mie tracce mixate.

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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